Il Palazzo
Il palazzo Sforza-Cesarini, Monumento tra i più significativi della città, nella forma attuale, nacque come residenza estiva della famiglia Cesarini, poi Sforza Cesarini, signori di Genzano dal 1564[1], nato a sua volta dalla trasformazione di un castello medievale, esistente già ai primi del XIII secolo, posto a guardia del Lago di Nemi.
Visistabile, nei piani mezzanino, nobile e terra. Completamente restaurato in alcune sue parti, conserva ancora affreschi originali. Da non perdere la sala delle armi, le esposizioni interne e la terrazza sita all'ultimo piano, che offre un panorama mozzafiato che va dal parco Sforza-Cesarini al lago di Nemi al mare del litorale laziale.
Biglietteria
- € 3,00 = intero
- € 2,00 = ridotto (over 65 e ragazzi dagli 8 ai 18 anni n.c.)
- € 5,00 = integrato (Palazzo e Parco)
- Gratuito (Categoria invalidi civili e bambini fino agli 8 anni n.c.)
- Prima domenica del mese: ingresso gratuito per tutti
Orario invernale (dal 1° ottobre al 31 marzo) di apertura al pubblico*:
Orario estivo (dal 1 aprile al 30 settembre) di apertura al pubblico*:
SABATO |
DOMENICA |
FESTIVI |
10:00-13:00 |
10:00-13:00 |
10:00-13:00 |
15:30-19:30 |
15:30-19:30 |
15:30-19:30 |
NB° Ultima visita guidata: 1 ora prima della chiusura
Per gruppi precostituti (minimo n. 15 visitatori) e per scolaresche: possibilità di visite infrasettimanali, su prenotazione.
Per gruppi precostituti (minimo n. 15 visitatori) e per scolaresche: possibilità di visite infrasettimanali, su prenotazione.
Le esposizioni in corso
Palazzo Sforza Cesarini ospita al suo interno una serie di mostre prestigiose.
Insinuarte - Classico/contemporaneo
INSINUARTE: Classico/Contemporaneo; Il bianco, il blu e altro è un’esposizione, curata dalla critica d’arte Mariaimma Gozzi, che accoglie le opere di quindici artisti di fama internazionale, anche vincitori di premi prestigiosi, tra i più rappresentativi dell’arte contemporanea. Essi si esprimono, secondo il loro estro creativo, con linguaggi espressivi che spaziano dal disegno alla pittura, dalla scultura all’incisione, dando vita ad un racconto senza soluzione di continuità. Sessanta opere che si adattano, vivificano e contaminano l’ambiente e la collezione barocca Hager-Sportelli di Palazzo Sforza Cesarini.
In mostra i disegni virtuosi di Omar Galliani, la pittura Neo-barocca di Elena Tommasi Ferroni, lo stile di Carlo Rea, la lavorazione del metallo di Elisabetta Diamanti, l’indagine sulla luce di Giorgio Galli, la scultura classica eppure contemporanea di Michelangelo Galliani, la ricerca anatomica della scultrice Marika Ricchi, lo sperimentalismo pittura-scultura di Luigi Menichelli, lo studio materico del pittore Claudio Marini, la forza espressionista dei quadri di Stefano Trappolini, lo studio della memoria e dell’identità operato da Carola Masini, il simbolismo della pittura di Alessandro Sicioldr Bianchi, la rappresentazione dell’immateriale di Alessandra De Sanctis, l’interpretazione dell’universo femminile di Emanuele Garletti, il simbolismo evocativo del fiume dell’opera di Massimiliano Galliani.
Il “matrimonio” tra la collezione barocca Hager-Sportelli e le opere d’arte contemporanea, nell’ariosa scenografia neo-classica degli ambienti di Palazzo Sforza Cesarini, danno vita ad un percorso espositivo emozionante, d’innegabile valore.
La mostra è visitabile
In mostra i disegni virtuosi di Omar Galliani, la pittura Neo-barocca di Elena Tommasi Ferroni, lo stile di Carlo Rea, la lavorazione del metallo di Elisabetta Diamanti, l’indagine sulla luce di Giorgio Galli, la scultura classica eppure contemporanea di Michelangelo Galliani, la ricerca anatomica della scultrice Marika Ricchi, lo sperimentalismo pittura-scultura di Luigi Menichelli, lo studio materico del pittore Claudio Marini, la forza espressionista dei quadri di Stefano Trappolini, lo studio della memoria e dell’identità operato da Carola Masini, il simbolismo della pittura di Alessandro Sicioldr Bianchi, la rappresentazione dell’immateriale di Alessandra De Sanctis, l’interpretazione dell’universo femminile di Emanuele Garletti, il simbolismo evocativo del fiume dell’opera di Massimiliano Galliani.
Il “matrimonio” tra la collezione barocca Hager-Sportelli e le opere d’arte contemporanea, nell’ariosa scenografia neo-classica degli ambienti di Palazzo Sforza Cesarini, danno vita ad un percorso espositivo emozionante, d’innegabile valore.
La mostra è visitabile
- sabato e domenica con il seguente orario 10 - 13 e 15 - 19 solo su prenotazione ufficio.cultura@comune.genzanodiroma.roma.it
- mercoledì e venerdì, riservati a gruppi e scolaresche con il seguente orario 10 - 13 solo su prenotazione ufficio.cultura@comune.genzanodiroma.roma.it
Collezione Hager-Sportelli
Partendo dal piano nobile, si può ammirare la collezione Hager-Sportelli, prestigiosa donazione di 114 opere – tra dipinti, disegni, sculture e incisioni, prevalentemente del ‘600 e ‘700 – da parte di Hellmut Hager, illustre storico dell’arte e uno dei massimi studiosi delle figure di Carlo Fontana, Bernini e Juvarra.
L’edificio è stato definito dalla stessa vedova Hager “sede espositiva ottimale per raccogliere i frutti degli studi e degli interessi intellettuali di una vita”. |
Symposium a tavola tra mito e cultura
Il piano mezzanino raccoglie un’importante esposizione di opere provenienti dall’indotto antiquario clandestino, recuperate in extremis grazie all’attività di tutela esercitata dal Nucleo di Polizia Tributaria di Roma della Guardia di Finanza, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica del Lazio e dell’Etruria meridionale:
Symposium, a tavola tra mito e cultura. La mostra valorizza il tema del vino, che nel panorama enogastronomico locale rappresenta un settore economico strategico; e al tempo stesso riveste un’importanza didattica in quanto le opere esposte sono il frutto del lavoro di recupero da parte delle Forze dell’ordine per la pubblica fruizione. |